Avviare un’etichetta discografica è un tuo sogno nel cassetto, ma non sai da dove iniziare?
Molte etichette discografiche sono state create a partire dal momento in cui qualcuno che ha esclamato “Ok! È il momento di avviare una casa discografica”.
Ma non è semplice come sembra: un’etichetta discografica è un’entità che si costruisce strada facendo.
In ogni caso, se vuoi avere qualche possibilità di successo e ottimizzare i tuoi investimenti, è necessario creare la giusta strategia, ovvero delineare una sorta di guida per mettere su un’etichetta e gestirla al meglio.
Come costruire un’etichetta indie?
In alcuni casi, il segreto del successo di un artista è legato proprio all’etichetta discografica che lo ha pubblicato, come nel caso di Lucio Battisti e la Numero Uno.
Prima di entrare nel merito della questione, assicuriamoci che tu sia pienamente cosciente di cosa significa avviare un’etichetta discografica. Costruire un’etichetta discografica indipendente è divertente, ma necessita di denaro e impegno.
Apri gli occhi e considera queste cose: se stai avviando un’etichetta per lanciare la tua musica, sappi che essere sia proprietario che artista implica dei limiti. Insomma, parliamo chiaro: rischierebbe di diventare un progetto individuale o addirittura velleitario. Questo significa che il settore della distribuzione musicale potrebbe essere scettico nei tuoi confronti e forse alcuni potrebbero desistere dal collaborare con te.
Inoltre, se hai intenzione di fare promozione autonoma, ricorda che non è consigliabile massacrare di e-mail i giornalisti chiedendo loro cosa pensano del tuo progetto. Con questo non diciamo che non conviene avviare un’etichetta per la tua stessa musica, anzi, ma che potrebbero presentarsi alcune complicazioni.
E poi, anche se hai un lavoro a tempo pieno, dovrai dedicarti alla tua etichetta ogni giorno.
La domanda è: hai tempo da investire per l’etichetta? Se hai scelto un budget per la tua label, sappi che potrebbe costare comunque un po’ di più.
Da cosa partire per la tua etichetta?
Ora alcuni tips per avviare la tua etichetta discografica.
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Scegli il tuo modello di business e il nome della tua etichetta discografica
Molte etichette indipendenti tendono a rimandare questo passaggio, ma è bene registrare legalmente il nome della tua etichetta sin dall’inizio: è utile per una questione legata al conto corrente o alla carta di credito, o anche per via delle tasse da pagare in questa fase.
Probabilmente dovrai passare svariate ore davanti al tuo pc o in libreria per imparare alcune dinamiche legali del paese in cui vivi e forse avrai anche bisogno di avere determinati moduli in formato cartaceo per rendere ufficiale la tua nuova società.
Ci sono alcune regole generali applicabili a svariate circostanze: se stai avviando un’etichetta con un partner, molto probabilmente avrai bisogno di un patto di partnership su cui si riporteranno le percentuali legate alle proprietà di ciascuna delle parti in gioco, alle competenze decisionali e così via. In base al luogo in cui vivi, ci potrebbero essere delle regole più specifiche riguardo gli accordi che si stringono in questa fase.
Per la maggior parte delle etichette indipendenti il migliore modello di business è quelle che più semplicemente tutela le varie parti responsabili in caso qualcosa dovesse andare storto in corso d’opera. Ci vorrà del tempo per inquadrare come funzioneranno le cose, tipo i ruoli di ciascuno e chi e quanto verrà pagato. Se nel contratto iniziale che avvia la società non sono specificati questi aspetti, è bene creare degli accordi privati per iscritto. Ovviamente, questo è anche il momento di dare un nome all’etichetta discografica. Fai una piccola ricerca sul web per assicurarti che il nome che hai in mente non sia stato già preso.
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Trova la tua nicchia
Nella maggior parte dei casi, la scelta di avviare un’etichetta discografica nasce dopo aver ascoltato una musica tanto interessante da considerarla mai sentita prima di allora e dalla spontanea volontà di ricreare un effetto simile.
Se questo è il tuo caso, fantastico! Puoi andare allo step successivo; ma se tu hai giusto un’idea per un’etichetta e hai bisogno di un progetto musicale per avviarla, questo è il momento giusto per cercare la tua nicchia. Avrai bisogno di una o più releases e trovare poi l’organismo manageriale e di comunicazione. Trovare musica da lanciare non è facile come sembra: è come trovare il proverbiale ago nel pagliaio. La cosa più semplice da fare è cercare musica a livello locale: esci di casa e cerca dei musicisti della tua città per scoprire se varrebbe la pena provare a lavorare con loro. Cercali su Bandcamp, su Spotify o altre piattaforme simili.
Un’etichetta indipendente è questione di amore e passione, quindi cerca musica su cui lavorare a cui davvero tieni. Quando starai per lanciare un progetto discografico, dovrai percepire una sola sensazione: quella per cui non vedrai l’ora di dire al mondo che n’è valsa la pena.
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I contratti discografici indipendenti
Una volta scelta la release da lanciare, dovrai avere a che fare con gli artisti dal punto di vista contrattuale. Uno degli aspetti positivi di un’etichetta indipendente è che puoi scegliere tu il tipo di accordo da instaurare con gli artisti. È molto più semplice quando il trattamento è effettuato su base individuale (?). Detto questo, è giusto sapere i limiti dell’accordo. Ecco alcune cose da tenere in mente:
- Vuoi che l’artista fornisca i brani masterizzati o il master rientra nei costi di registrazione?
- Il costo verrà saldato in anticipo? E quali saranno le modalità di pagamento?
- Come saranno divisi i proventi della release? L’artista avrà una percentuale o sarà un 50/50? L’etichetta tratterrà i costi di produzione e promozione prima del pagamento?
- Una parte dei fondi sarà dedicata alla promozione della release? Quanto?
- Quante copie promozionali avrà l’artista? E quante ne dovrà comprare?
- Quanto dura l’accordo?
- L’accordo copre solo una release o sono previste di più?
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La distribuzione
Quando avvii un’etichetta discografica, trovare prima la giusta nicchia o il giusto canale di distribuzione è come chiedere se è nato prima l’uovo o la gallina. Nella maggior parte dei casi, i distributori musicali avranno bisogno di sapere se tu hai della musica già pronta, prima di scegliere di lavorare con te, ma allo stesso tempo i musicisti avranno bisogno di sapere se collabori con un canale di distribuzione prima che possano firmare per la tua etichetta. Ma altrettante volte quando avvii un’etichetta discografica indipendente, ci sono dei musicisti disposti a salire a bordo del tuo progetto prima che tu trovi un canale di distribuzione. In realtà, questa è l’ipotesi più ottimistica.
Ecco alcune cose da tenere in mente in merito ai canali di distribuzione.
- I canali di distribuzione musicale digitali sono molto più semplici da trovare rispetto a quelli fisici. Puoi valutare l’approccio ai servizi aggregativi di distribuzione.
- Ci sono dei canali di distribuzione fisica che lavorerebbero con chiunque, ma la situazione ideale è quella di farsi scegliere in modo attento e selettivo dalla società di distribuzione, la quale in questo caso si dimostrerà coinvolta dal progetto e fornirà pubblicità allo stesso. Spesso questo tipo di distribuzione sceglie di lavorare con un’etichetta impegnata su più progetti piuttosto che con una che una sola release in vista.
- Spesso i distributori optano per la formula M&D, per cui pagano la realizzazione tecnica e recuperano il costo dalla vendita. Questa prassi può aiutare nel breve termine ma è sempre meno diffusa.
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azzecca la strategia di promozione
La strategia di promozione è cruciale per il successo della tua release. Ci sono varie aree di competenza da coprire con la promozione, budget permettendo:
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Radio: radio satellitari, online radio
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Giornali cartacei
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Media online
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Clubs
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ADS
La prima scelta da compiere è se te ne occuperai tu o se affiderai il ruolo a qualcun altro.
Per coprire i costi di promozione, ci sono queste soluzioni:
- dovrai innanzitutto preparare il terreno, raccogliendo i vari contatti della stampa in un database
- coinvolgere un’agenzia di pubbliche relazioni
Se il lavoro lo svolgerai tu, prova a lavorare con anticipo per pianificare al meglio la comunicazione.
6. È il momento di organizzare la tua prima release.
Ok, ci siamo quasi! Devi scegliere una data per la tua prima release. Se hai optato per la sola distribuzione online, non dovrai preoccuparti del tempo della realizzazione fisica del disco. Il discorso cambia se stamperai dischi fisici. Ecco alcune cose determinanti per la data della release.
Considera che stiamo presupponendo che tu abbia il master pronto e che saltiamo alcune questioni logistiche tipo l’approvazione dell’artwork e la stampa del disco: sii pronto ai ritardi, si verificano spesso.
Probabilmente dovrai firmare l’accordo di manifattura e distribuzione prima di avere le copie fisiche pronte. Inoltre, la data della release dovrà essere accordata anche con la società di distribuzione in modo che loro possano consegnare i dischi agli stores. Infine, la data deve essere studiata in base alle pubblicazioni collaterali della società di distribuzione, in modo che la tua release non venga oscurata da altre più in hype. È bene che il distributore sia concentrato sulla tua release.
Adesso consideriamo la promozione.
La promozione richiede delle tempistiche tali per cui la stampa possa creare contenuti nei giorni “caldi” della promozione della release. Circa otto settimane per studiare e avviare la strategia di promozione possono essere il tempo giusto.
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Reduce della prima release, cavalca l’onda!
Avviare un’etichetta discografica è tutto un divenire anche se con tutte le buone intenzioni e la prudenza, le possibilità di errori ci sono. Beh, segnati questa: sarà sempre così.
Però, ecco un segreto: assicurati che gli errori non siano sempre gli stessi. Dopo ogni release fai una sorta di resoconto per vedere cosa hai fatto bene e cosa potresti migliorare. Dopodiché vai avanti. Come si dice? Sbagliando si impara.
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Altri tips
È stato già detto, ma forse è bene ripeterlo: costruire un’etichetta discografica è un processo in divenire. È una sfida che implica alti e bassi. Alcune volte le cose andranno male a anche se farai tutto per bene. Il segreto è non perdersi d’animo: c’è tanto da fare per mandare avanti l’etichetta.
Non fare il passo più lungo della gamba e non buttarti in cose più grandi di te e incomprensibili. Se non hai molta esperienza nel settore musicale, la imparerai strada facendo. Porre le giuste domande e essere predisposti a imparare è un buon modo per crescere professionalmente.
- Sii onesto con gli artisti riguardo dove puoi arrivare e dove invece no. Se salta fuori un problema, sii onesto con lui anche su quello. Una brutta reputazione nel settore deriva prevalentemente dalla mancata onestà.
- Anche se hai un buon fondo-cassa, probabilmente ti indebiterai. Spendere per la promozione? Può essere un investimento buono in vista delle release successive.
- Non inseguire la moda. Concentrati sulla musica di qualità e coltiva la tua community. Le cose andranno per il meglio inseguendo la propria strada.
- Sii creativo. Alcune soluzioni economiche anche per l’artwork spesso si rivelano le migliori. Non si tratta di gettare fumo negli occhi, ma si tratta di buona musica.
- Tratta la tua etichetta come uno dei tuoi artisti. Promuovi il brand e costruisci un’identità.
- Dovrebbe essere divertente, ricordi? Enjoy!