Ed eccoci come promesso ad approfondire questa bellissima prova d’autore firmata da Manuel Castro, una canzone in siciliano dal taglio decisamente internazionale e che non ci stupirebbe vederla raccontata anche in altre lingue. Si intitola “Tempu d’Amuri”, nuovo singolo che il cantautore catanese pubblica per la RadiciMusic accompagnando il tutto anche da un video decisamente meritevole di lode. Il mondo, questo nostro tempo, l’uomo e la sua violenza. Il tutto contrapposto alla pace, alla lentezza, al tempo largo e denso di spiritualità. Il raffinato origami di suoni antichi dal sapore world denotano antiche radici dell’uomo e della sua terra…
Nuovo singolo personale di Manuel Castro. Iniziamo proprio dal chiederti: il primo di un nuovo disco?
Il nuovo disco è in lavorazione, “Tempu d’amuri” ha fatto da apripista, sarà un album intimo che si espande verso l’esterno e che attraverso i suoi brani racconterà e disegnerà aspetti di vita personali e universali.
Bellissimo questo video. Tante etnie diverse… sembra quasi che tu non voglia rendere riconoscibile la collocazione geografica. Non serve, non importa sapere il dove… giusto?
Grazie, si attraverso i suoni e le immagini ho voluto abbracciare il mondo senza distinzione tra etnie perché credo che oggi la cosa più importante sia spogliarci di tutte quelle etichette che ci hanno affibbiato e che ci siamo imposti e che tendono a dividerci, non si tratta del concetto di globalizzazione ma di riscoprire il fatto che apparteniamo tutti al genere Umano e per questo dobbiamo riappropriarci della nostra Umanità.
Anche perché c’è da chiedersi: la Sicilia che ruolo ha avuto, oltre la lingua?
La Sicilia è crocevia, è al centro del Mediterraneo, qui tutto arriva e tutto parte. C’è una grande forza viscerale in quest’isola che sa esplodere al momento giusto, e credo che proprio questo sia il momento giusto. Dalla lingua siciliana ho preso la forza delle parole in quanto questa è una lingua del mondo attraversata durante i secoli da tanti popoli e culture che l’hanno forgiata attraverso idee, costumi, colori e sensazioni.
Non pensi che lasciarla in siciliano collochi e contestualità troppo il brano? Rischia di non farsi capire dai tuoi stessi connazionali…
Ho trovato molto naturale scrivere in dialetto, lo trovo molto musicale e incisivo nei concetti. Il dialetto possiede la magia di evocare immagini, di ancorarci al passato e proiettarci nel futuro. Per quanto riguarda la comprensibilità del testo mi sono premurato nella descrizione del video su Youtube di tradurre il testo sia in italiano che in inglese per dare a tutti l’opportunità di comprendere appieno il significato del testo e del messaggio.
Hai pensato anche di cantarla in italiano?
Non credo che lo stesso brano in italiano avrebbe avuto e sortito la stessa forza. La sua stesura è stato un processo molto naturale sia da un punto di vista letterale che musicale che si è sposata perfettamente con le sonorità provenienti dall’Oriente e dall’Africa.
A chiudere: l’elettronica hai inciso sulla produzione? E come?
Ormai l’elettronica è entrata a far parte della musica ed è giusto che sia così, in questo brano, insieme al grande aiuto dell’arrangiatore Salvo Dub ho cercato di trovare il giusto compromesso tra l’utilizzo di strumenti tipici provenienti da diverse culture e parti del mondo miscelati all’elettronica. È uscito fuori un brano ancestrale, tribale che si sposa con le sonorità del futuro.