Parliamo di esordi ai tempi del covid, parliamo di resurrezione e di rinascita ma anche di ostinazione dentro una scena ampiamente obesa e bulimica, di dischi e di ostentazione. Dall’Abruzzo arriva il progetto dei Penelope Aspetta in questo ep d’esordio che sfoggia l’indie pop e il rock in dinamiche che accolgono anche la riflessione oltre che il gusto melodico. Parliamo di un suono che sposa l’elettronica e l’elettrico, sposa il digitale e l’analogico. Tante le soluzioni ampiamente sdoganate, bella la personalità che arriva rimodulandole con mestiere. Ed il singolo estratto dal titolo “6 giorni su 7” non è certo il momento più alto… forse il più accogliente per la pubblica piazza ma ci sono sicuramente idee davvero più interessanti lungo questo breve viaggio di 4 inediti.
Il primo Ep… partiamo da questo punto. Oggi cosa rappresenta per voi e in genere per la musica italiana la forma di EP?
L’EP è un formato discografico che negli ultimi anni ha trovato nuova linfa, probabilmente proprio perché rappresenta un mezzo molto diretto e immediato per presentare la propria musica agli ascoltatori. Noi abbiamo deciso di pubblicare un EP proprio perché volevamo proporre a chi ci ascolta per la prima volta una sorta di biglietto da visita, presentando una piccola summa di tutto ciò che ci piace fare e sperimentare, musicalmente parlando.
Avrà una dimensione fisica o aspettiamo il disco cosiddetto full length?
Questa prima fatica discografica è uscita solo in formato digitale, ma contiamo di pubblicare un disco full length anche in copia fisica non appena ci sarà l’occasione.
Disco eponimo per rappresentare voi stessi? Ma per voi chi è oggi Penelope?
Come dicevamo, è un po‘ come se questo EP fosse il nostro biglietto da visita. Penelope per noi è un simbolo di pazienza, eleganza e intelligenza. Nel nostro piccolo, cerchiamo di materializzare attraverso la nostra musica una Penelope ideale.
Si passa dall’indie pop di “6 giorni su 7” ad un brano assai vintage e diverso dal resto dell’ascolto come “Tartarughe”. Come nascono questi due fronti?
Le nostre influenze musicali sono molto varie, per noi è normale mescolarle e cercare una sintesi che ci conduca verso nuove sfumature sonore, è come se le canzoni fossero dei dipinti, in un certo senso. Inoltre, il fatto di avere due voci principali che si alternano nei vari brani sicuramente contribuisce a far suonare il tutto in modo ancora più vario e la cosa ci piace.
Vita quotidiana in questo ascolto… vita di pandemia e di restrizioni o vita di rinascita? Oppure, ancora meglio… vita di com’era prima di tutto questo…?
Il nostro singolo, “6 giorni su 7” parla proprio della necessità di ritagliarsi uno spazio vitale, così da non arrendersi alla ripetitività e alla monotonia della routine. La musica, per esempio, è un’ottima via di fuga contro l’apatia provocata dal ripetersi di giornate tutte uguali e sicuramente è stato un elemento salvifico durante il periodo del lockdown, un’ancora di salvataggio.