– di Michela Moramarco –
Se dovessi dire uno dei privilegi della possibilità di scrivere di musica, citerei sicuramente anche il poter osservare l’evoluzione musicale di certi progetti, a cavallo degli anni che scorrono. Uno dei progetti su cui ho avuto modo di osservare una certa evoluzione, seppur da lontano, ma con un ascolto attento è la band romana Réclame.
Ho avuto modo di intervistarli in passato in occasione della pubblicazione del loro primo album “Voci di corridoio”, già maturo e chiaro nelle intenzioni artistiche volutamente cupe, ma sicuramente espressive. Ebbene, la band Réclame torna con una seconda fatica discografica, dal titolo “La vita, l’amore e quello che resta”, che già dal titolo lascia evincere una sorta di reticenza, che non fa altro che incuriosire e indurre all’ascolto.
Questo album, composto da dieci tracce, non è altro che un romanzo con vari protagonisti e quindi svariati punti di vista, con un unico ma controversamente sfaccettato tema: l’amore.
Parlare d’amore è cosa tipica della canzone pop ma il modo in cui la questione è stata affrontata artisticamente dalla band lascia intuire una preannunciata e molto interessante evoluzione artistica.
I personaggi principali della narrazione svolta brano dopo brano sono ciascuno portatore di una storia peculiare e quasi cinematografica, sicuramente studiata nel dettaglio. Non mancano inoltre riferimenti letterari nei testi dei brani e nel modo di costruirli. La polifonia che caratterizza questo brano è sicuramente una delle cifre stilistiche, la quale impreziosisce l’esperienza d’ascolto. Quest’ultima potrebbe evocare una certa canzone d’autore. Un riferimento su tutti? Lucio Battisti, così, a sentimento, ma sicuramente lasciando a discrezione dii ciascun ascoltatore, si scoprirebbero molti altri riferimenti, intenzionali o no, ma nel complesso azzeccati nel rendere il disco fruibile.
“La vita, l’amore e quello che resta” è un ponte fra passato e futuro, che rende la forma canzone pop un mezzo di straordinaria condivisione e immedesimazione, ancora una volta.