La Festa di Dischi Sotterranei torna anche nel 2022, dopo la fortunata scorsa edizione che sembrava averci riportato indietro nel tempo, una parentesi lunga un weekend che ci aveva visto felici e sudati sotto palco. Vi aspettiamo quindi anche quest’anno, dal 25 al 27 novembre a Padova: la resistenza musicale della provincia riunita, una linea up d’eccezione.
Venerdì e sabato vedranno un aperitivo con ingresso gratuito presso la Casetta Zebrina e con relativo concerto acustico showcase. La serate del venerdì e sabato saranno al CSO Pedro, dalle 21:30 con una carrellata di più di 7 band a sera e dj set fino a tarda notte, a cui seguirà un brunch sabato e domenica, ancora ad ingresso gratuito, in Casetta Zebrina. I biglietti per gli eventi @ CSO Pedro saranno disponibili a 10 euro solo in cassa per la serata singola, 15 euro per il venerdì e il sabato.
Noi ci saremo, e per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Alberto Tessariol dell’etichetta, ed ecco com’è andata!
Quali sono le difficoltà legate alla scena indipendente? Quanto è difficile emergere dall’underground? E quanto invece voi volete rimanere proprio qui, nell’underground?
Principalmente la ristrettezza di risorse, non solo economiche ma anche di tempo e di spazi ad esempio. Però arrovellarsi su come fare delle cose fighe ottimizzando i costi, i tempi e inventandosi gli spazi spesso produce risultati epici.
Emergere non è per forza un’impresa impossibile, esistono degli strumenti che possono rendere la cosa molto veloce (talent, strategie social, ecc.). La vera sfida è allargare tanto la propria mediaticità tenendo un livello di contenuto di spessore.
La distinzione underground/qualcos’altro non ci interessa più di tanto, ma se per underground s’intende scoprire progetti interessanti per primi e portarli a poche o tante persone che amano la musica, vogliamo farlo per sempre.
Visto che nel vostro roster non ci sono solo artisti di Padova, come entrate in contatto con i vostri artisti e come diventano “vostri”?
Spesso ci scrivono semplicemente una mail, noi cerchiamo di ascoltare tutto, e quando qualcosa ci colpisce approfondiamo. Se poi anche le persone che l’hanno fatta ci convincono quanto la musica stessa, è probabile che qualcosa succeda.
In altri casi ci si conosce da tempo, ci si è frequentati su e giù dai palchi e il contatto è molto più personale e immediato.
Padova sembra una realtà periferica. Lontana dalle scene più floride di Milano o Roma. Quali sono invece i punti di forza?
Un punto di forza importante potrebbe essere il fatto che le relazioni umane possano essere molto più durature e non costantemente inquinate da dinamiche lavorative. Oltre al fatto che l’affitto e le birre costano molto meno, beninteso.
Come siete organizzati internamente? Avete dei ruoli o tutti fanno un po’ tutto? E come sono cambiate le cose nel corso del tempo?
A questo proposito è importante sapere che Dischi Sotterranei è un progetto di un’azienda che si occupa anche di altro (ad esempio di Arcella Bella, rassegna estiva nel Padovano). Nel tempo i compiti si sono abbastanza divisi: c’è chi si occupa di management, chi di comunicazione, chi di amministrazione, chi di sviluppo, ma alle decisioni importati partecipiamo ancora tutti, soprattutto quando si tratta prettamente della parte artistica.
Consigli di cosa fare a Padova dopo una serata di devasto al Pedro?
Andare a letto perché tra poco è l’alba e tra qualche ora si ricomincia.