– di Assunta Urbano –
Siamo da tempo abituati a musicisti che non mostrano il loro volto al pubblico e creano dei loro personali alter ego. Nel panorama internazionale, ad esempio, ci sono i Gorillaz, la prima band in formato cartoon, e i francesi Daft Punk, con i loro caschi. In Italia, potremmo citare il progetto The Bloody Beetroots, ma senza dubbio questa peculiarità nel nostro caso è molto più vicina al mondo indipendente.
Tra i principali protagonisti di questo fenomeno “immagine non-immagine”, ci sono i Tre Allegri Ragazzi Morti e le loro maschere/teschio, divenute un simbolo. Dieci anni fa, poi, dal mondo virtuale emergeva un’altra band, che per un periodo ha preferito nascondersi dietro a delle buste e che ha dato il via a tutta la scena indie, pur non appartenendovi. Ovviamente si tratta de I Cani.
Al giorno d’oggi, non potremmo non citare Myss Keta e soprattutto Liberato, il cui intero lavoro si basa proprio sull’anonimato. E da questo circuito emergono anche i Legno.
I due toscani, di cui non conosciamo l’identità, si fanno chiamare dal loro pubblico “Legno Felice” e “Legno Triste”, a causa degli smile disegnati sui rispettivi scatoloni con cui si presentano. Il loro percorso, insieme a Matilde Dischi, ha avuto inizio nel 2018 con la trilogia Sei la mia droga (parte uno), Tu chiamala estate (parte due) e Mi devasto di thè (parte tre). I singoli successivi Le canzoni di Venditti e Febbraio anticipano il disco Titolo Album, uscito il 29 marzo 2019 e distribuito da Artist First.
Il successo dei Legno prosegue con il passare del tempo, con milioni di stream sulle piattaforme ed in particolare su Spotify, in cui sono inseriti anche nella playlist Indie Italia. Il 6 marzo scorso i due sono tornati con un nuovo pezzo inedito Casa de Papel, di cui è stato pubblicato un video il 2 aprile.
Nel futuro di Legno Felice e Legno Triste c’è in programma un EP, Titolo Ep disponibile nei prossimi mesi. Cosa si prospetta per i due supereroi mascherati dell’indie italiano?
Il 6 marzo avete pubblicato il vostro ultimo singolo Casa de Papel. Prima di tutto, cosa ne pensate della serie tv, soprattutto ora che se ne parla tanto con la nuova stagione. Poi, qual è il motivo per cui avete scelto proprio La casa di carta come protagonista di una vostra canzone?
Legno Triste: Casa de Papel ormai è diventato un fenomeno di costume, in qualche modo. Secondo me, la serie tv non sarebbe diventata così importante, conosciuta e arrivata al cuore delle persone se non ci fossero stati quell’immagine e quei personaggi con la tuta rossa e le maschere di Dalì. Anche per le canzoni scelte, come nel caso di Bella Ciao. Hanno utilizzato una positiva forma di comunicazione, dato che tanta gente riesce a rispecchiarsi per molti aspetti. Questa è la forza della serie tv. Io sono un grande fan, così come Legno Felice, ed insieme abbiamo voluto omaggiarla con questo pezzo.
Legno Felice: Penso che quando le cose si ripetono trovano sempre delle discussioni molto accese. C’è chi ricorda bene la prima parte, chi ne preferisce un’altra.
Legno Triste: Così come i fuochi d’artificio durante le feste patronali, di cui si dice che “sono sempre migliori quelli dell’anno prima”! [ride]
Legno Felice: Non è certamente la serie tv della vita, però, ti tiene lì incollato e vorresti finirla tutta in un secondo. Poi c’è questo principio fantastico della resistenza, che un po’ tutti abbiamo dentro. Io non la criticherei e, secondo me, sarà sicuramente ricordata nel futuro, anche per la colonna sonora vicina alla nostra cultura. Oltre a Bella Ciao, ci sono brani di Umberto Tozzi, di Franco Battiato.
Legno Triste: Nessuno, neppure gli attori, si sarebbe aspettato questo successo, avvenuto grazie a Netflix che l’ha resa disponibile in tutto il mondo.
Certo, anche Netflix ha senza dubbio aiutato la circolazione. Dalla vostra Casa de Papel, inoltre, è stato tratto un videoclip, il 2 aprile. In un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui anche distanti riusciamo a sentirci uniti, raccontatemi della nascita dell’idea per questo video e del rapporto con i vostri fan.
Legno Felice: Ovviamente avevamo un’idea diversa per questo video. Però, ci siamo trovati in una situazione di emergenza e abbiamo deciso di sposare l’hashtag #iorestoacasa e sensibilizzarne il messaggio, unendo le forze. Abbiamo pensato fosse carino coinvolgere i nostri fan, sfruttando il tempo a disposizione e occupando sia le nostre che le loro giornate. È stato molto divertente lanciare questo messaggio e incontrarci virtualmente con tutti quelli che ci hanno mandato i loro video. È stato bello fare, nel nostro piccolo, qualcosa di utile.
Legno Triste: Esatto, noi avevamo già un copione di come immaginavamo quel videoclip. Il miglior modo ora di far uscire un video era quello di condividere questo momento negativo e renderlo più divertente per le persone che ci seguono. È anche bello perché coinvolgi persone che non sono mai state in un video e per loro è una cosa nuova.
Certo, di sicuro sarà stata una bella esperienza anche per i fan. Casa de Papel si collega, poi, in modo efficace ai brani da voi già precedentemente realizzati, soprattutto perché fa riferimento ad un immaginario condivisibile, così come, ad esempio, per il caso de Le canzoni di Venditti. Parliamo del vostro modo di scrivere e delle numerose citazioni all’interno dei brani.
Legno Triste: Il nostro intento è quello di raccontare quello che ci circonda in modo semplice e diretto. Hai detto bene, ci piace molto fare citazioni, così come ne Le canzoni di Venditti, o anche in Affogare, in cui c’è un riferimento a Baglioni. Ci piace giocare su questo aspetto, ma ci tengo a precisare che non si tratta di una cosa costruita. Il tutto nasce in modo naturalissimo tra noi due. Ci sentiamo, ci confrontiamo, anche su Whatsapp, e diamo vita a questa scrittura “alla Legno”. Non abbiamo inventato niente, siamo semplicemente noi stessi e trasmettiamo la nostra realtà attraverso la musica.
Legno Felice: Ci piace parlare delle situazioni di vita quotidiana e di tutte le varie cose che viviamo in prima persona. Le citazioni sono allo stesso tempo sinonimo di un certo nostro passato, che in qualche modo si ripresenta oggi. A volte ci è capitato che degli ascoltatori ci mandassero tramite i social delle vere e proprie richieste d’aiuto, di sostegno psicologico o morale.
Legno Triste: Sì, siamo un po’ come Alberto Castagna di Stranamore!
Legno Felice: Sicuramente è una cosa molto bella poter essere d’aiuto. A volte, ci rapportiamo con persone che sono anche più piccole e le nostre citazioni ai vari mostri del passato (in senso buono) vogliono essere un modo per dare dei consigli alle nuove generazioni, che forse non ascolterebbero, ad esempio, Venditti.
Questa è una cosa molto bella, perché di solito le nuove generazioni non ascoltano ciò che viene dal nostro passato musicale. Bisogna dire che se le citazioni in questione sono costruite, il pubblico lo nota.
Legno Triste: L’aspetto principale del nostro progetto è che è nato veramente a caso. Quello che sta accadendo..
Legno Felice: … è ancora più a caso!
Legno Triste: L’unica cosa costruita è la scatola con cui ci presentiamo. Come si dice in Toscana, siamo due “bischeri”, a cui garba fare musica. Abbiamo dato il via al tutto per divertimento ed il progetto è venuto fuori così. Pubblichiamo canzoni quando ci va di farlo. Ad esempio, quando è uscita Casa de Papel non sapevamo neppure dell’uscita della nuova stagione. Quindi, quello che posso consigliare a tutti è di fare tutto a caso, così come vi viene in mente! [ride]
Tutto questo è fantastico, molto più istintivo. Poi, di certo, una domanda a cui avete dovuto rispondere spesso, riguarda l’alone di mistero che avvolge i personaggi Legno Triste e Legno Felice. Cosa vi ha portato a nascondere i vostri volti e a creare una sorta di nuova identità?
Legno Felice: Siamo entrambi molto felici, fondamentalmente. Per arrivare, però, alle persone dovevamo dividerci in questo. Io mi sono preso lo smile felice, perché sono quello più distratto, sto un pochino più con il capo tra le nuvole. Legno Triste, ha preso l’altro smile, perché è un po’ più sul pezzo.
Legno Triste: Più riflessivo!
Legno Felice: La felicità e la tristezza sono gli smile più comuni, poiché indicano i due stati d’animo che ci accompagnano quotidianamente. Abbiamo preso questi per poter rappresentare meglio le nostre canzoni, che si dividono anche loro tra quelle più allegre e quelle meno. C’è Bomber, che fa parte sicuramente della categoria più felice, e Mi devasto di Thè, che fa parte dell’altra cerchia. È speciale arrivare alle persone non con la nostra faccia, ma con due smile di quotidiano uso potentissimi, perché così c’è più contatto con lo stato d’animo delle persone. Le scatole che indossiamo al loro interno contengono i nostri ricordi, i libri letti e tutto il nostro passato.
Legno Triste: Non abbiamo celato le nostre identità per non far vedere chi siamo e i nostri volti. Semplicemente perché volevamo far arrivare, in primis, la musica, in una società – soprattutto per quanto riguarda i più giovani – in cui l’apparenza viene posta prima del resto. Vorrei che la musica venisse ascoltata per questo, per i messaggi che ha da trasmettere. Un po’ come succedeva qualche anno fa con i cantautori, che non venivano ascoltati per il loro aspetto fisico. Il nostro intento è di parlare di vari stati d’animo condivisibili.
Legno Felice: Poi, entrambi siamo amanti della Marvel, ma soprattutto dei supereroi in generale. Il sogno di ogni ragazzo (e forse di ogni eterno bambino come noi) è quello di poter diventare dei supereroi. Ci è piaciuta proprio questa idea, perché ci sono vari artisti che non hanno mostrato il volto, e questa non è una novità. È un sogno che si avvera, arrivando così alle persone. Un po’ come indossare l’armatura di Iron Man.
Tutto questo dimostra che la musica arriva davvero alle persone senza la necessità di avere un’immagine.
Legno Triste: I Daft Punk fanno scuola a tutti. A me non è mai interessato sapere chi si nascondesse sotto quei due caschi.
Ci lasciamo con un’ultima domanda. Nei prossimi mesi uscirà il vostro nuovo Ep dal titolo Titolo Ep, richiamando anche il disco dello scorso anno Titolo Album. Mi anticipate qualcosa riguardo questo lavoro? Cosa dovranno aspettarsi gli ascoltatori?
Legno Triste: Purtroppo, in queste circostanze la data d’uscita è stata rimandata. Per quanto riguarda cosa aspettarsi, sicuramente delle canzoni “alla Legno”, nel nostro modo di vedere le situazioni. Non posso dire altro, ma ci sarà un featuring speciale. Saranno sei canzoni in tutto, che riguarderanno argomenti della società attuale in cui viviamo.
Legno Felice: Sono una più bella dell’altra. Saranno temi di cui abbiamo già parlato, ma stavolta li tocchiamo con un po’ di intelligenza in più. Posso dire che sarà uno dei migliori EP che sentiremo nei prossimi anni, citando l’autoironia di Brunori Sas.