Il festival più originale d’Italia torna esiste da 9 anni ed è riuscito a unire la musica con una delle più grandi passioni italiane: il calcetto. Stiamo infatti parlando del Tutto Molto Bello, giunto appunto alla sua nona edizione: il torneo di calcetto delle etichette indipendenti prenderà luogo a Bologna dal 13 al 15 settembre e vede notevolmente ampliata la sua portata. Iniziato infatti quasi come un gioco tra amici, vede ora un tabellone da 24 squadre con torneo all’italiana e una ricca line-up per gli eventi musicali, iniziati con il concerto dei Fast Animals and Slow Kids in acustico a Piazza Maggiore e che vedrà inoltre alternarsi sul palco La Rappresentate di Lista, Andrea Laszlo De Simone, il vincitore di Sanremo 2019 Mahmood e tanti altri.
Abbiamo incontrato Gianluca Giusti, organizzatore del torneo, per parlare di questa nuova edizione.
Siamo alla nona edizione e l’ottava a Bologna. La prima si tenne al MEI Supersound. Noi di Trovarobato anni fa facevamo una bella vetrina nel MEI, Indipendulo. Dopo diverse edizioni finì e proponemmo invece il Tutto Molto Bello, torneo delle etichette indipendenti. Constava solo di 8 squadre, dopodiché si è spostata nella edizione attuale. Fra tutte le cose che abbiamo fatto, l’idea che il Tutto molto bello sia la più longeva è molto buffo.
Come mai l’idea di fare un torneo di calcetto, tra tutto quello che si può fare nella musica?
Significava pensare qualcosa che non c’entrasse niente ma che fosse metaforico, perché per fare una etichetta serve davvero un grande spirito di squadra. È l’idea di fare un progetto insieme e di portarlo avanti, avere delle soddisfazioni “morali” da quello che stai facendo. Alla base c’è l’idea di mettersi in gioco.
L’ex Ministro del Lavoro Poletti diceva che si fanno più contatti giocando a calcetto che mandando curriculum. Per questo il TMB?
Beh se fai parte della piccola e media industria vai al minigolf, se vai parte della alta finanza vai al golf. Se vai parte della scena musicale vai al Tutto Molto Bello e magari fai affari a bordo campo tra una sgambata e l’altra! Scherzi a parte, è un gioco nato per gioco, ideato da noi di Trovarobato che neanche siamo calciatori. Io sono una vera schiappa purtroppo: si divertono tutti, anche io vorrei farne parte.
Sarà partita come e per il gioco. Poi è diventato sempre più grande. Dall’esibizione a bordo campo a un vero festival musicale.
È ovvio che un festival nato da musicisti e una etichetta che ne invita altre a giocare, coprodotto dal Locomotiv Club di Bologna, non si poteva fare a meno di un vero e proprio live party. Il fulcro, il quid è quello del torneo di calcetto e lascia una identità unica al TMB, un evento diverso da tutti gli altri festival, anche quando va nel solco di produrre live come Mahmood, Giorgio Poi o portare il Colle a Bologna. Insomma artisti da mainstage in altri festival, ma senza essere qualcosa calato dall’alto coi soldi di una multinazionale, ma fatto dai musicisti per musicisti e per il pubblico, dove i ruoli si ibridano. Almeno quello che cerchiamo di fare.
Nato come il torneo di calcetto delle etichette indipendenti, in questi dieci anni il concetto di “indipendente” è cambiato drasticamente, sciogliendosi in qualcosa di intermedio. Quali sono le etichette che partecipano? Esistono le etichette indipendenti?
Quelle che partecipano sono solo alcune, alcune sono micro etichette, come la calabrese Mamma Dischi, altre sono quelle storiche, come Bomba Dischi o Garrincha, poi ci sono anche squadre che non sono propriamente etichette. Per quello che concerne la seconda parte della domanda, le etichette che legano i propri rapporti commerciali con le major o editori più grandi lasciano una parte dell’indipendenza in favore di questo, ma è chiaro che bisogna sviluppare gli artisti e certe cose non si possono far senza. Nei 90 molte major investirono sui marchi, c’è sempre stato questo. Se poi va più la major dagli indipendenti o gli indipendenti verso le major non lo so: mi piacerebbe che alcuni degli artisti che hanno guadagnato visibilità in italia, usassero il loro principio di autorità per osare di più, mentre vedo che molti sembrano più presi solo dall’idea di doverlo solo espandere, e non è positivo. Sono contento se degli artisti giungono su grandissimi palchi, ma se ciò comporta che i piccoli palchi spariscano, e le band siano costrette a fare i palazzetti o non avere altro spazio, questo alla lunga sarà un danno per la musica italiana.
Alla fine però il vincitore di Sanremo, Mahmood, partecipa al Tutto Molto Bello.
Beh, penso che sarà l’unico anno in cui potrà succedere, ma mi auguro che possa capitare ancora. Spero che Mahmood non sia l’unico caso.
TMB è cambiato, l’anima bonariamente autoreferenziale di amici che giocano a calcetto si è evoluta. Le etichette sono diventate importanti, gli artisti sono star: è cambiato anche il pubblico del TMB?
Il pubblico cambia sempre. Cambia il pubblico dell’arena perché viene quello di Sanremo, come cambia il pubblico delle etichette. Ma il torneo è una manifestazione tra persone del settore. Il primo pensiero è lavorare sul pubblico dei live, avremo tre gruppi di peso, con la rappresentante di lista al Pizzul stage. Orgogliosi dei nomi, in una epoca dove tutti gli stage sono sponsorizzati. Ci sarà poi Andrea Laszlo De Simone e il ritorno dei Jennifer Gentle. Alle 18 del pomeriggio non siamo abituati a vederli: con piccole azioni vogliamo spostare l’attenzione del pubblico a riguardo.
Chi è la favorita e chi la squadra materasso?
La squadra materasso nessuno perché sarebbe offensivo, nessuna squadra è un materasso al TMB. Un anno abbiamo dato il premio alla squadra che prende più goal. Bisogna capire i nuovi ingressi per le squadre da battere. Storicamente molto forte quella del Primavera sound: il tiki taka, il calcio iberico… li vedo non meno della semifinale. Ma è un campionato strano: nessuno è riuscito a bissare la vittoria, anche il primavera che aveva vinto nel 2017 l’anno scorso ha perso in finale contro il Collettivo HMCF. Anche Hikebana di napoli sono bravi e non hanno mai vinto. Così come Promoter No Stars. Ci sarà l’album di figurine del TMB, comunque: ad ogni birra ci sarà un pacchetto di figurine e completarlo sarà difficilissimo, oltre 200 figurine.
Per il prossimo anno? Cambierà e crescerà ancora TMB?
TMB vedrà il decimo anno. Prima ci arriviamo e poi decidiamo. A noi piacerebbe espandere la parte che porta al gioco, offrendo un’area professionale che diventi un meeting della musica, ma con strategie più informali, privilegiando più concerti a Bologna. Abbiamo fatto il concerto dei FASK dal vivo in acustico in Piazza Maggiore. Avere più eventi e collaborar e con le etichette per gli showcase, favorendo le nuove proposte. Ci si lavora poco in italia: finiti gli headliner non sai più chi chiamare, se non si valorizzano le nuove proposte, e deve essere fatto in contesti adatti.
A quando la nazionale artisti indie?
Prima o poi si farà. Dipende però, il problema è dove li mettiamo. Un Tommaso Paradiso dove starebbe? Nella nazionale cantanti o in quella indie? Bisognerebbe prima capire questo.