– di Luigi De Stefano –
Oggi è uscito l’ultimo album di Franco Battiato.
Il vero significato di questo aggettivo lo capiremo solo col passare del tempo, ma molti si sono già fatti un’idea che va verso l’una o l’altra direzione, idee che purtroppo molto spesso collimano ugualmente.
Sul cantautore siciliano nell’ultimo anno è stato detto tutto e il contrario di tutto, tra roboanti rivelazioni e celeri smentite. Tuttavia ci è mancata una voce, la più autorevole, la sua.
Questo articolo prova a fare ordine tra tutto quello che è stato scritto e dichiarato, confrontandolo con il disco arrivato oggi nei nostri lettori. Tutto quello che si può aggiungere è un “giudicate voi”, come lo storico mantra di Fabio Caressa post scudetto 1997/98.
1) Qualcuno pensa che stia molto male
Alla fine del luglio dell’anno scorso Roberto Ferri, amico di Franco Battiato (ma c’è chi non è tanto d’accordo), fa esplodere una bomba mediatica. Con un post su Facebook dedica un’ode appassionata al cantautore siciliano, definendolo “l’amico che fu e che non mi riconosce più”. Quell’orribile, maledetto nome tedesco non lo pronuncia mai, ma su cosa intenda ci sono pochi dubbi a riguardo. Nei commenti gli dà manforte lo scrittore Salvatore Massimo Fazio: a suo dire a Catania lo sanno tutti “che quel male lo ha preso”, ma c’è il tacito accordo di non parlarne.
2) È sicuramente stato male
Il calvario dell’ormai settuagenario Franco Battiato inizia nel marzo del 2015, quando – durante un concerto a Bari – cade su una cassa monitor e si rompe il femore. Neanche un anno dopo è pronto a lanciarsi in un nuovo tour, e prosegue la sua attività dal vivo fino al settembre del 2017. A inizio novembre, appena prima di una breve serie di concerti nel nord Italia, Battiato ha un incidente domestico e si rompe femore e bacino. Annulla tutto per potersi curare, ma a distanza di due anni non sembra decisamente tornato in forma.
Che sia stato male lo conferma anche la famiglia, nella sua rabbiosa risposta al caos generato dal post di Ferri. Diranno però anche che “non è stata fatta nessuna diagnosi di Alzheimer”, decidendosi infine, proprio loro, a pronunciare la parola tabù.
3) Più di due anni di silenzio
Nessuno – tra quelli al di fuori della cerchia più stretta dei suoi cari – ha sentito Franco Battiato pronunciare una sola parola per più di due anni. Io non posso certo dire a Battiato cosa debba o non debba fare, ma se qualcuno desse notizie false sul mio conto ottenendo una grande eco, e io fossi in grado di smentirlo, mi affretterei a farlo di persona.
È uscita qualche foto, qualche video silente. Troppo poco per potersi sbilanciare su qualsiasi fronte.
4) Battiato è canon, noi no
Se per ipotesi domani l’account ufficiale del Maestro pubblicasse una dichiarazione tipo “Ma quale Alzheimer, fessacchiotti! Io sto una bomba!”, firmato “Franco“, noi saremmo costretti a prenderlo per buono. Chiaro, la password di quell’account deve averla più di una persona, e potrebbe quindi averlo scritto chiunque. Chiaro, ci insospettirebbe l’ennesima uscita “muta”, ma di fatto ufficialmente sta parlando lui in persona.
Dico “l’ennesima” perché già una volta è uscito qualcosa del genere. Nel marzo di quest’anno, in una nota preparata per il ventennale di Fleurs, Battiato (o chi per lui) scrive che sta molto meglio, il peggio è passato, e sta lavorando a un nuovo brano. Sospiro di sollievo?
5) Un “nuovo” album
Accolto con strepitante felicità da chiunque si sia limitato a leggere il solo titolo degli articoli usciti a riguardo, viene immesso sul mercato oggi il nuovo album di Franco Battiato. Si tratta di una raccolta di successi riarrangiati ed eseguiti in versione orchestrale.
C’è però un inedito, quella “Torneremo Ancora” che dà il nome al disco, un brano scritto con Andrea Bocelli in mente, e che a dispetto del titolo super evocativo, e apparentemente profetico, parla dei monaci dal Monastero di Ganden, costretti all’esodo dalla violenza politica.