Sono in molti a fare pop, in questi anni. Sempre di più il linguaggio pop è tornato ad essere centrale nella discografia italiana, ma anche tra gli artisti, che stanno tornando verso le melodie limpide e pulite. E questo significa che spesso e volentieri, ci si debba accontentare di pezzi facili, cantabili e dimenticabili.
Così non è per i Fanoya. Vero che anche loro si affacciano sugli anni ’80, idealmente seguendo le orme di Thegiornalisti e Tommaso Paradiso. Eppure c’è sempre qualcosa di estremamente personale che emerge dalle loro canzoni.
Forse per il timbro vocale di Giacinto Brienza o per la facilità con cui sembrano trovare idee musicali convincenti, eppure i Fanoya continuano a convincere. Già il loro disco “Generazione Sushi” aveva dimostrato una versatilità vicino all’eccellenza, con molti highlight lungo le nove tracce dell’album.
“Generazione sushi” infatti passava con disinvoltura dal pop più ballabile – quasi vicino al migliore Luca Carboni – di “Ricordi gli accordi”, alla ballad accorata di “Perché te ne vai”, malinconicamente agrodolce nei suoi accordi di pianoforte.
Il nuovo singolo, pubblicato il 16 ottobre da Ventidieci e distribuito da Artist First, si chiama “Fette biscottate” e ci mostra come il duo, composto da Brienza e Leone Tiso al piano e ai synth, abbia saputo enfatizzare i punti forti della loro scrittura, arrivando a un suono ancora più definito.
Se il testo della canzone ci porta verso uno storytelling raffinato e d’impatto – con la protagonista Anna che si muove in una Milano alienante e depersonalizzante – i riferimenti agli anni ’80 non distraggono mai dall’efficace linea melodica, dominata dall’hook melodico del pre-chorus.
“Fette biscottate” è un ottimo singolo, che propone la band come possibile nuova rivelazione di quell’itpop tutto nostrano, che abbandonati i cliché e trovato un sound convincente, sa al contempo essere radio friendly senza imbarazzarci con facili espedienti commerciali. Perché il loro pop nostalgico e malinconico sa come affrontare il presente, portandoci – idealmente – nel passato.
Insomma, i Fanoya si dimostrano ottimi autori, lasciandoci incuriositi per la loro prossima nuova proposta discografica.