– Michela Moramarco –
Realismo magico in Adriatico è il titolo del nuovo album di Colombre, impreziosito dalle collaborazioni con Maria Antonietta in “Io e te certamente” e di Franco126 in “Più di prima”. Etereo e avvolgente, l’album racconta quanto possano essere tracciabili i ricordi attraverso un viaggio che possa risvegliare la magia di alcuni posti realmente familiari. Ne abbiamo parlato con l’artista.
Realismo Magico in Adriatico: questo album sin dal titolo crea un immaginario etereo ma preciso. In che modo sei legato all’Adriatico e in cosa consiste la magia che ha portato alla scrittura di questi brani?
Sono nativo dell’Adriatico: l’ho sempre avuto davanti agli occhi. Per quanto riguarda la magia, tutto nasce da elementi reali che poi assumono tratti simbolici, questo accada appunto per l’Adriatico che rimanda spesso a luoghi di provincia, ma allo stesso tempo nasconde un sacco di segreti, di magia appunto. È un mare molto piccolo, si vede quasi l’altra costa durante le belle giornate, ma è anche un mare misterioso e d eterogeneo. È simbolo delle cose che cambiano all’improvviso. Ecco, il realismo magico è qualcosa di simile, il senso è che niente è davvero come sembra.
La tua musica è molto caratterizzata, molto personale, in cosa le tue scelte sonore di questo album si discostano dalla tua prima fase di produzione?
Non penso ci sia un vero e proprio cambiamento, quanto un’evoluzione. Vorrei essere riuscito in questo disco a unire l’attitudine del primo lavoro, Pulviscolo (2017) molto libera, molto in presa diretta, con Corallo, (2021) che è un po’ più ragionato per il sound, dove le canzoni suonano più forti. In questo disco vorrei unire i due approcci, mantenendo una certa architettura come nel secondo. Personalmente sono moto soddisfatto del risultato.
Ed è un traguardo.
Sì, quando si fa musica ci si approccia a qualcosa che rimane nel tempo, quindi bisogna prestare attenzione ai dettagli.
Non a caso si chiamano tracce, perché restano. Ma parliamo ora del brano “Niente è come sembra” è uno di quei brani definibili un po’ con un effetto vedo-non vedo che gioca su significati sottintesi. Come è nato il testo di questo brano?
La canzone è nata dopo la proposta di scrivere un brano per la serie Netflix dal tiolo “Odio il Natale”. Ho studiato i personaggi e ho scritto questa canzone in cui mi son detto di voler descrivere quella cosa per cui spesso la persona che ci ama è sotto i nostri occhi e non ce ne accorgiamo.
Colombre: porterai i tuoi brani in un viaggio lungo l’Adriatico appunto, mi diresti di più?
È per andare a cercare il realismo magico lungo la costa. Cosa c’è di meglio di un viaggio? Da Trieste ad Ancona. Suoneremo, chi c’è, c’è. Un approccio on the road, incontrando anche personaggi particolari
Come definiresti un tuo live in poche parole?
Energico, pieno di sudore, do tutto quello che ho. Mi piace quando le cose non sono perfette, ma vere, sincere. Mi piace pensare che nella dimensione live ci sia qualcosa che succede solo quella sera, un po’ come per una reale magia.