– di Angelo Andrea Vegliante.
foto di copertina di Samuell Calvisi –
“Ciao, Fiumani, come stai?“. Federico, un po’ sorpreso: “Molto bene, ti ringrazio“. Solo dopo l’intervista avrei capito il perché dello stupore.
L’abisso è il nuovo album dei Diaframma e, poche settimane prima dell’uscita, il leader ha dichiarato sui social che Emanuele Podestà, l’organizzatore del Supernova Festival, avrebbe aggredito sessualmente alcune donne. Inoltre, in un’intervista, ha dichiarato di avere la Sclerosi multipla. Tanta carne al fuoco, insomma.
– LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE –
L’abisso è il nuovo album dei Diaframma. Di quale abisso stiamo parlando?
Dell’abisso di dove finirò tra un 1 e mezzo: la vecchiaia, abisso dal quale non si esce più. Questo per quanto riguarda la dimensione privata. Poi è un termine che mi è sempre venuto in mente pensando alla società occidentale, sparata verso un muro clamoroso, se andiamo avanti così non dureremo molto, avendo perso i valori umani, tutto a favore della tecnologia e dei soldi. Forse perché l’uomo vuole diventare immortale. E ci riuscirà anche, declinando le proprie emozioni ai computer. Diventerà immortale perdendo l’umanità.
C’è anche una critica socio-politica, quindi.
Lo vediamo tutti i giorni che la vita è peggiorata negli ultimi tempi.
Immagino ci sia anche un riferimento al fatto che, anche nei linguaggi, siamo diventati più aggressivi, anche nei rapporti umani.
Assolutamente sì, è stato progressivamente distrutto un tessuto sociale che esisteva fino agli anni 80/90. Adesso internet ha distrutto tutto, e lo vedi per strada: tutti che fissano un display, nessuno che si guarda più attorno o osserva la gente, tutti sospettosi, diffidenti e violenti.
Tempo addietro hai denunciato sui social l’organizzatore di un festival genovese, reo di aver fatto avances sessuali.
Vere e proprie aggressioni sessuali. Le avances sessuali lasciano un po’ il tempo che trovano, ti limiti a scrivere su internet, scegli modi e usi. Si può riferire anche alle donne che scrivono agli uomini. Ma il punto è che si parla di aggressioni fisiche, molto più gravi.
A tal proposito, volevo chiederti aggiornamenti.
Io ho contattato un avvocato, la quale mi ha detto di non dire nulla, perché devo aspettare se Podestà mi farà una querela per diffamazione o meno.
Hai dichiarato di avere la sclerosi multipla. Non rischi di esser visto come un artista con disabilità e, se sì, che possa diventare una cartina di tornasole positiva per tutti gli artisti con disabilità?
La mia è la Sclerosi Multipla Recidivante Remittente (SMRR, nda). Ho dei momenti in cui sto meglio e altri in cui sto peggio. Nei periodi in cui sto peggio – grazie al cielo, non è una disabilità totale – non posso fare delle cose, come suonare la chitarra. Siccome ultimamente c’è stato un lieve peggioramento (a un recente evento a Piacenza, durante un soundcheck, mi sono accorto che non reggevo la chitarra), nella prossima tournée mi limiterò a cantare.
Sono 7 anni che mi trascino questo disagio di non riuscire a suonare, faccio degli sforzi forti per tenere dei semplici accordi. L’ho reso pubblico per questo motivo, tutti mi avrebbero chiesto perché non suonassi, allora l’ho detto e chi se ne frega. Negli ultimi anni mi sono curato. Spero di poter migliorare e tornare a suonare. Ma credo che cantare a basta sia molto divertente, la gente mi vedrà in una formula diversa.
Lo stupore iniziale? Nato dal fatto che gli ho semplicemente chiesto come stava. Un po’ di umanità, gente.
– I Diaframma saranno in concerto venerdì 1 Febbraio 2019 al Monk di Roma. Necessaria tessera ARCI (modalità di tesseramento: clicca per andare al sito del locale) –
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